giovedì 22 gennaio 2009

Tivù Sat e divieto a Sky


Si parla molto in questi giorni della nuova piattaforma digitale di Rai (48% propietà) Mediaset (48%) e Telecom (4%).
La sua funzione sarà far arrivare i canali del digitale terrestre alle zone non coperte, tra gli obiettivi sembra ci sia anche quello di non lasciere più a Sky la libera trasmissione dei canali Rai, Mediaset e La7 oggi visibili da 101 a 107. Sarebbe davvero giusto verso i consumatori (per la Rai, essendo servizio pubblico, per gli utenti) dover acquistare un nuovo decoder e dover richiedere una nuova istallazione? onestamente, capisco la concorrenza e il fatto che i canali free -continuo ad insistere per la loro bassa qualità- stanno continuamente perdendo telespettatori, ma non vedo proprio la ragione di negare a questi ultimi la visione di quei canali che gli spettano di diritto, abitando nel territorio italiano. Quelli a cui non arriverà mai il DTT saranno costretti a nuove spese (probabilmente molti non ricevono già l'analogico, e hanno già dovuto acquistare una parabola e forse hanno scelto direttamente quella di Murdoch), spese inutili che probabilmente si aggirerebbero attorno ai 150-200€, senza contare la necessità di trovare il posto ad un nuovo attrezzo e relativa invasione di cavi.

Dato che ci sono vi riporto anche quello che ha detto Andrea Ambrogetti, presidente della Dgtvi, durante la quarta conferenza nazionale sul digitale terrestre: -la parabola è ormai superata- evidenziando le opportunità del DTT.
A me non sembra proprio visto la vicenda di Tivù Sat, vista la tv on demand e facendo un piccolo calcolo economico, viso il costo dei ripetitori da diffondere nel territorio, per il satellite basta solo l'affitto della frequenza e 1w di energia per trasmettere il segnale. E' comprensibile che ognuno getti l'acqua al suo mulino ma c'è un limite alle fesserie.
[affermazioni tratte dal sole 24 ore]

Nessun commento: